Luisella Urietti

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Stress sul lavoro? 7 cose da non fare
e 7 alternative di cambiamento

Stress sul lavoro 7 cose da non fare_b

Lo stress sul lavoro è il nostro collega storico. Sta vicino a noi tutto il tempo dal nostro primo giorno di lavoro, è ineliminabile per cui diventa necessario accettarlo e cercare di convivere, imparando a gestirlo.
Ogni giorno infatti dobbiamo affrontare situazioni variamente stressanti che ci risucchiano in un vortice del quale perdiamo progressivamente il controllo di molti aspetti.

Ecco un elenco di 7 cose da evitare

1. essere ossessionati dalle scadenze
2. saltare i break
3. stare seduti troppo a lungo
4. saltare la pausa pranzo
5. fissare troppo a lungo lo schermo
6. apnea e insufficiente respirazione
7. disidratazione

1. Le scadenze sul lavoro sono una spada di Damocle per tutti. Ci accorgiamo di non essere più in grado di passare in modalità “off” e iniziamo a rubare tempo ad altre attività, ad esempio il riposo, il rischio è diventare ancora più stanchi e meno efficienti. Cerchiamo di andare a letto all’ora prevista, possibilmente facendo prima qualcosa che sappiamo essere per noi rilassante.

2. Sia che siamo in modalità smarworking che in ufficio, dobbiamo concederci dei break. Evitiamo di saltare le piccole pause che ci aiutano anche a mantenere attiva l’attenzione più a lungo, perché sono anche pause “mentali”.

3. Rimanere seduti troppo a lungo fa male. È necessario, magari fra una telefonata/call e l’altra, alzarsi, camminare un pochino, fare se possibile un minimo di stretching spontaneo…

4. Non saltare la pausa pranzo. Cercare di organizzarsi con pranzi leggeri e dedicare anche un tempo, pur breve, al loro consumo cercando soprattutto di masticare il cibo e non di trangugiare.

5. Evitare di fissare troppo a lungo lo schermo. Stanca gli occhi e anche la mente. Programmare dei piccoli esercizi chiudendo gli occhi qualche secondo, guardare lontano, ecc.. oltre a ridurre lo stress preservano anche la vista.

6. L’apnea, e in generale la scarsa respirazione, sono spesso collegate alla concentrazione. Più si è concentrati e più si dimentica di respirare. Mettere un un post-it che rientra nella nostra sfera visiva, che ci ricorda di fare qualche respiro in più.

7. Disidratazione. Ci sono professionisti che sostengono che molti esseri umani muoiono per disidratazione degli organi interni. Termosifoni, climatizzatori… rendono l’aria secca. A questo si aggiunge il fatto che dimentichiamo di bere acqua: sono sufficienti 6-8 bicchieri al giorno – bevuti in almeno 3 sorsi a bicchiere – per contrastare la disidratazione. Il corpo umano è composto per oltre il 60% di acqua, elemento fondamentale per il funzionamento del nostro corpo, cervello compreso.

Chi sono

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Attraverso la mia attività di life teaching mi occupo di benessere psicofisico. I miei punti di forza sono l’approccio combinato, mentale e fisico: esso serve innanzitutto per far luce sui sintomi, poi per imparare a gestirli e, infine, scoprire che hanno anche radici emotive (lavorative, di relazione, familiari…).

Senza la consapevolezza che l’essere umano è uno (olos) e che tutto quello che succede sul piano fisico ha un riflesso su quello emotivo (e viceversa), questo lavoro risulta incompleto. I sintomi possono ridursi o scomparire… ma è un risultato temporaneo: prima o poi lo stesso sintomo, aggravato, o un altro sintomo evidenzieranno un disagio che ha radici più profonde.

L’approccio individuale (ogni persona è unica, esattamente come tutti gli altri) permette di affrontare il sintomo – che in genere costringe la persona a rivolgersi a un professionista – in modo esclusivo, mentre il cliente impara via via a diventare un “esperto” di se stesso.

Respirazione, attenzione, presenza, consapevolezza ed esercizi personalizzati (training) permettono di far fronte al problema, di gestirlo e – infine – di superarlo. Inoltre, gli strumenti appresi rimangono per sempre a disposizione.

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